In
occasione del 74° anniversario della fucilazione da parte dei fascisti dei
partigiani di Rancio e del lago a Fiumelatte, l’Anpi di Lecco - in
collaborazione con i circoli “Libero Pensiero” e “S.Pio X” di Rancio - ha dato appuntamento
presso la Montagetta di Fiumelatte per ricordare l’eccidio.
Tra
le autorità intervenute il sindaco di Varenna, Mauro Manzoni, il consigliere
comunale di Lecco Bruno Biagi e il vicario episcopale della zona di Lecco,
monsignor Maurizio Rolla. Era presente anche il lecchese Pierfranco Mastalli per
descrivere il contesto in cui avvenne il tragico evento.
“Dei
caduti alla Montagnetta di Fiumelatte - ha detto il sindaco Manzoni - possediamo
almeno una fotografia di ciascuno di loro, apposta sulla lapide del monumento.
Possiamo così guardare i volti di Carlo, Ambrogio, Giuseppe, Virgilio, Domenico
e Carlo. Di tanti altri caduti, però, non abbiamo neppure i volti: con più
fatica, quindi, soprattutto nella nostra società dove l’immagine ha una centralità
mai avuta prima nella storia, ne ricordiamo nomi, vite e storie”.
“Nei
volti di questi sei partigiani, visibili e quindi più familiari - ha aggiunto -
possiamo quindi intravedere tutte quelle
persone che hanno dato la vita per un ideale più grande che li trascendeva, ma
sono rimasti sconosciuti all’umanità, proprio perché non “disponiamo” dei loro
volti. Di loro, forse, solo il nome è ricordato”.
E
ancora: “Di tante altre persone, oppresse dagli egoismi degli uomini di oggi, non
possediamo i volti: per questo motivo questa commemorazione vuole anche,
simbolicamente, fare memoria di tutte le vittime del nostro tempo, sconosciute
e quindi considerate mai esistite, in realtà persone che sono state care alle
loro famiglie, alle persone amate e a chi le ha conosciute. La cerimonia che
viviamo qui alla Montagnetta può dunque anche trasformarsi in un gesto di pietà
e di profondo rispetto verso tutti i nuovi umiliati della Terra”.
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