Era il 2005
quando l’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” di Varenna diede alle stampe
il libro “Il cembalo scrivano”
di Claudio Bottagisi
Il
libro è bello fin dalla copertina, verrebbe da dire. A darlo alle stampe, nel
2005, fu l’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” di Varenna nel 150.mo
anniversario del brevetto di Giuseppe Ravizza.
Si
sta parlando dell’invenzione della macchina per scrivere. 150 anni di storia -
oggi 164 - perché era il 1885 quando un avvocato novarese, appunto Giuseppe
Ravizza, depositò a Torino il brevetto per un “cembalo scrivano”, ossia una
macchina per scrivere a tasti.
E
Il cembalo scrivano è giust’appunto
il titolo del libro stampato dall’Editoria grafica Colombo di Valmadrera, alla
cui realizzazione collaborarono Lucia Balbi, Antonio Bonaiti, Gianpaolo
Brembilla, Roberto Brembilla, Giancarlo Colombo, Franz Studer ed Edoardo Zucchi.
Un
libro-catalogo, sarebbe più giusto dire, con l’illustrazione di oltre 120
macchine appartenute a varie aziende del Lecchese e raccolte da Giovanni Zecca
in più di 40 anni di attività nella vendita di macchine per ufficio.
“Queste
tastiere - si legge nelle pagine introduttive dell’interessante pubblicazione -
su cui hanno martellato le dita delle nostre nonne e bisnonne rappresentano una
testimonianza viva dello sviluppo industriale del nostro territorio nel secolo
scorso”.
E
ancora: “Le macchine sono state revisionate da Giuseppe Guanella, recentemente
scomparso, un vero maestro del lavoro, conoscitore di tutti i ritrovati
tecnologici di ogni marca e modello di macchina per scrivere, tecnico esperto
dei materiali e della meccanica, insuperabile e appassionato ricercatore e
storico del settore”.
Va
aggiunto che alla ricerca e alla raccolta delle macchine collaborò l’esperto
Giorgio Del Bo.
Quanti
decenni sono trascorsi dal “cembalo scrivano” di Ravizza! E quanti esperimenti
e perfezionamenti sono stati fatti in oltre un secolo e mezzo di storia!
Da
anni, ormai, le macchine per scrivere sono scomparse, sostituite dai personal
computer e da silenziose stampanti laser o a getto d’inchiostro. Ma il loro
fascino rimane immutato e dimenticare ruolo e importanza della macchina per
scrivere nello sviluppo tecnologico, culturale, economico e industriale del
ventesimo secolo sarebbe sbagliato, oltre che ingiusto e ingeneroso.
E
allora sfogliare il libro edito quattordici anni fa dall’Associazione Scanagatta di Varenna è ancora
oggi importante. Per entrare in un mondo che le nuove generazioni non hanno neppure
conosciuto.
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