Ad aprire il concerto
in chiesa arcipretale saranno gli alunni di violoncello, flauto e pianoforte della Scuola di musica “San
Lorenzo”
(C.Bott.) Brani di musica sacra di Moore, Gjeilo,
Jenkins e Grancini, poi spirituals, gospel e canti ebraici sabato 26
gennaio nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mandello per il concerto benefico
organizzato a favore dell’Unicef , il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia impegnato
con programmi di sviluppo umano e sostenibile e con una strategia e progetti basati
sui diritti e sulle esigenze dei bambini.
“Musiche
della speranza” la denominazione dell’evento mandellese, che intende sollecitare
l’opinione pubblica a non dimenticare i bimbi vittime della violenza di ieri e
di oggi.
L’iniziativa
è della Scuola di musica “San Lorenzo” di Mandello, del Comitato provinciale di
Lecco dell’Unicef e dell’Associazione Oratorio San Lorenzo.
A
esibirsi sarà la Corale San Pietro al Monte di Civate diretta fin dal 1999 da Cornelia
Dell’Oro. Alla tastiera, Maurizio Fasoli.
Il
compito di introdurre la serata, che avrà inizio alle ore 21, spetterà agli
allievi della Scuola di musica “San Lorenzo”. A
esibirsi saranno Maria Zuccoli, Angela Del Pozzo e Giovanni Gaddi, alunni di violoncello della
professoressa Anna Camporini, poi Elena Agliati, Lucia Benedetta Missaglia, Bianca
Lanfranconi e Gloria Brambilla, alunni di flauto della docente Emanuela Milani,
e Irene Lanfranconi, allieva di pianoforte del professor Michele Santomassimo.
Significativo il messaggio diffuso per l’occasione dal comitato
provinciale lecchese dell’Unicef. “Nei momenti difficili della storia, nei
periodi in cui il buio prevale sulla luce - si legge - quando donne e uomini si
scontrano con guerra, dolore, fame e morte, sono i bambini a pagare il prezzo
più alto. Nei confronti di questi piccoli non proviamo soltanto un sentimento
di vicinanza e compassione, ma avvertiamo anche la consapevolezza che il mondo
senza di loro è diventato più povero”.
E ancora: “Vorremmo allora sperimentare attraverso il canto la
dimensione del riscatto e della speranza. Lo dobbiamo a quanti ancora oggi
patiscono le atrocità della guerra, ma anche a quanti sono vittime dell’odio,
dell’egoismo e della cupidigia. Attraverso la musica ci poniamo nella
condizione di vivere nella prospettiva di una speranza rigenerativa”.
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