di Claudio Bottagisi
Una
serata di ricordi, ma anche di emozioni forti. E una serata con momenti
di autentica commozione.
La
cerimonia di consegna delle civiche benemerenze alla memoria del dottor Gianni
Comini e di Luigi Conato e all’intramontabile campione di canottaggio Giuseppe
Moioli, oggi novantunenne, è vissuta sabato 26 gennaio al “De Andrè” proprio
tra rievocazioni e suggestioni.
Le
prime emozioni già in apertura di consiglio comunale, quando Roberto Rosa,
presidente della sezione di Mandello dell’Avis, ha ricordato la figura del
dottor Comini e il suo ruolo fondamentale dapprima nella fondazione poi nella
graduale e costante crescita dell’associazione donatori di sangue.
“Gianni
era prima di tutto un amico - ha detto Rosa - e una persona discreta, con il
pregio non comune di saper cogliere e addirittura precorrere i cambiamenti”.
“Sapeva
interpretare al meglio il ruolo del volontario e del volontariato - ha aggiunto
- e fu sempre vicino, fino all’ultimo, alla nostra sezione. Aveva inoltre una
grande capacità di ascolto e di mediazione”. “Da lui abbiamo imparato - ha
concluso il presidente - a non apparire, oltre alla caparbietà con cui si deve
perseguire un obiettivo”.
Roberto Rosa, presidente Avis Mandello |
Significativa
anche la testimonianza di Franca Lafranconi, che ha ricordato il dottor Comini
a nome della Cooperativa sociale Incontro a cui il medico mandellese fu sempre
vicino e della quale fu altresì a tutti gli effetti un prezioso volontario.
“Era costantemente dalla parte delle persone con disabilità - ha detto - e
fondamentale fu il suo sostegno a favore del loro inserimento nel mondo del
lavoro. Sempre discreto e pacato, si sapeva però distinguere anche per la sua
grande determinazione”. “E quando gli chiedevo un consiglio - ha aggiunto - lui
mi diceva: Franca, usi il buonsenso, non può sbagliare”.
Franca Lafranconi |
A
tratteggiare la figura e l’opera di Luigi Conato sono stati dapprima l’ex
capogruppo degli alpini mandellesi, Ermes Gaddi, ed Enrico Comini, dall’inizio
dello scorso anno alla guida delle penne nere. “Luigi si è speso al servizio
della nostra comunità - hanno detto - e senza l’apporto determinante di Conato non
sarebbe stato realtà quel Soccorso degli alpini che lui stesso ha saputo
portare a un livello di professionalità e di efficienza assolutamente elevati”.
“Amava
la cultura, l’arte e la storia - ha sottolineato subito dopo Simonetta
Carizzoni, presidente dell’Archivio comunale della memoria locale - e fu autore
di varie e interessanti pubblicazioni, quattro delle quali dedicate a Leonardo
da Vinci, del quale ricorre quest’anno il cinquecentesimo anniversario della
morte”.
Infine
Giuseppe Moioli, leggenda vivente del canottaggio. A parlarne è stato Piero
Poli, medaglia d’oro nel “quattro di coppia” alle Olimpiadi di Seul del 1988,
oggi medico ortopedico. “Lo conosco dalla metà degli anni Settanta - ha
esordito - e con lui è nato e si è andato via via consolidando un rapporto
straordinario. Anche negli anni bui della Canottieri Moto Guzzi lui c’era
sempre. E ha avuto il grande pregio di sapersi sempre aggiornare, quando aveva
60 anni, 70, 80 e pure oggi che ha superato i 90!”.
Ermes Gaddi, Enrico Comini e Simonetta Carizzoni |
“Stava
ore e ore - ha aggiunto Poli - a trasmettere ai ragazzi che si avvicinavano al
canottaggio quello che lui sapeva. Sì, è un uomo eccezionale e con una tempra e
una forza di volontà incredibili”.
Di
Giuseppe Moioli “non semplicemente allenatore ma in tutti i sensi mio autentico
maestro di vita” ha parlato, in uno scritto inviato al sindaco Riccardo Fasoli
e letto nel corso della serata, anche Niccolò Mornati, un palmarèes che
comprende tra l’altro cinque medaglie conquistate in altrettante edizioni dei
Mondiali di canottaggio. “Con poche parole - aveva scritto sempre Mornati, alle
spalle pure una partecipazione ai Giochi olimpici di Londra del 2016 - Moioli
sapeva e sa tuttora esprimere concetti tangibili”.
Poi
la consegna dei riconoscimenti. E il “grazie” ideale dell’intera comunità
mandellese al dottor Gianni Comini, a Luigi Conato e a Giuseppe Moioli.
Piero Poli, oro a Seul nel 1988 |
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